L’attuale “superfluità” della Poesia e della Musica (per non parlare dell’Arte in generale) lungi dall’annichilarne il valore le ha sospinte verso l’Eden della nobile Superfluità della quale si avverte pulsante “bisogno”. Mai l’arte fu tanto “necessaria” come quando ne fu sancita la mercantile “inutilità”. Avendo assistito a numerose e incantevoli letture poetiche, pausate da interludi musicali affidati al solo flauto (Debussy, Honneger, Fukuschima, ecc.), l’autore si è determinato a contribuire alla soave coniugazione delle due arti scrivendo due brevi composizioni ispirate al faunesco e mitico suono dello strumento di Pan e al suo incantevole aleggiare. Due aulodie prive di aulicità.

Davide Anzaghi